Il museo
Ospitata nella parte ovest della Toscana, terra da sempre ricca di tradizioni culturali e teatro di importanti esperienze
legate ai primordi dell'informatica, l'iniziativa ha il suo nucleo principale nella raccolta dell'Ing. G. Lera.
Si tratta di un fondo
costituito in quasi 10 anni di attività che conta oltre un migliaio di pezzi attinenti la Rivoluzione Informatica e la storia del personal computer.
Sono presenti numerose macchine, periferiche, accessori, programmi originali su diversi supporti (cassette, dischi,
cartucce), libri, manuali e riviste dell'epoca. Sono inoltre presenti alcune migliaia di esemplari di circuiti integrati dell'epoca che
costituiscono la principale fonte di parti di ricambio.
L'iniziativa è gestita ed ospitata privatamente: l'accesso al materiale è attualmente è possibile
in forma virtuale attraverso questo sito oppure in occasione di eventi espositivi esterni. In futuro saranno possibili deroghe per
singoli appassionati e riparatori compatibilimente con la disponibilità dei gestori (per maggiori informazioni si veda la sezione Link & Contatti).
L'iniziativa "MUSEO DEL PERSONAL ED HOME COMPUTER" opera senza fini di lucro alcuno,
sovvenzionata unicamente dai fondamentali ingredienti di passione e pazienza.

La cura e la corretta conservazione di macchine che hanno ormai superato
i due decenni di vita è un'attività essenziale. Chiunque sia appassionato di informatica d'epoca finisce prima o poi per scontrarsi con inevitabili problemi di spazio
che spesso portano a relegare i materiali acquisiti in garage, cantine, magazzini, dove possono essere aggrediti da condizioni ambientali tutt'altro che ideali:
polvere, umidità, temperature troppo fredde o troppo calde (dovute ad esempio a locali non riscaldati in inverno
o sottoposti a sole battente in estate), stoccaggio precario o instabile rischiano di vanificare ogni opera di riparazione e restauro eseguita.
Per ovviare a tali situazioni, è stato destinato a questa raccolta un locale dedicato. Di seguito viene descritta una panoramica
dei trattamenti di conservazione.
Gli imballaggi che accompagnano i nostri computer rappresentano
importanti complementi. Se manuali e carta stampata sono da sempre testimonianze di rilievo e provvedono a fornire informazioni sull'uso della macchina, sulle sue applicazioni e sul
target a cui essa si rivolgeva, scatole ed imballaggi originali testimoniano invece quello che era
il diverso rapporto tra i produttori dell'epoca ed i propri prodotti. Per alcuni erano semplici e spartani involucri, per altri una prima interfaccia verso l'utente od un vero e proprio strumento di
marketing atto a trasmettere il taglio dell'oggetto: serioso, professionale, innovativo, giocoso, colorato ecc... Carta e cartone sono materiali assai più deperibili di plastiche e metallo, e possono risentire in maniera maggiore dei danni provocati da umidità o cattiva conservazione. Per tale motivo gli imballi originali, oltre ad essere mantenuti in condizioni simili a quelle delle macchine, vengono conservati utilizzando buste protettive in materiale inerte
come polietilene o polipropilene i quali, a differenza ad esempio di altri materiali come il PVC, non contengono acidi che possono a lungo andare causare problemi.
Il restauro e la riparazione rappresentano alcune delle attività più affascinanti ma anche più delicate.
La prima fase del restauro contempla sempre una accurata pulizia delle parti esterne e, previo smontaggio, di quelle interne. Spesso infatti queste macchine vengono recuperate o donate con molti anni di sporco
e polvere accumulati e vengono quindi sottoposte ad un lavaggio con detergenti specifici a seconda della parte da trattare: prodotti sgrassanti per la sporcizia delle plastiche e del metallo verniciato,
prodotti a base alcolica (se compatibili con il tipo di verniciatura) per macchie ed inchiostri, prodotti per il vetro per i tubi catodici ecc... La riparazione di danni ed abrasioni esterne deve essere
sempre il meno invasiva possibile per non rischiare di alterare lo stato originale della macchina. Tali operazioni possono prevedere l'incollaggio di parti danneggiate, il raddrizzamento di parti sottoposte
a sforzi o piegature ed il ritocco mediante vernici adatte (ma sempre su aree estremamente limitate, in genere non superiori ad alcuni millimetri, e quando sia possibile ottenere colori prossimi agli originali).
Se si hanno dubbi sulla riuscita delle operazioni, è sempre consigliabile lasciare la macchina nello stato in cui è pervenuta. Trattandosi quasi sempre di macchine con architetture proprietarie, la riparazione
delle parti elettriche ed elettroniche richiede una prima fase di documentazione e diagnosi dei guasti, seguite da prove e test mirati e, quando possibile, sostituzione del componente identificato come guasto
o sospettato tale. A tal scopo, viene portata avanti la costituzione di uno stock di componenti elettronici obsoleti che conta già alcune migliaia di parti di ricambio. In questa fase è però l'esperienza il
componente più importante, ecco perché la collaborazione ed il supporto di riparatori esperti è sempre benvenuto.